Il Giardino Sonoro - un viaggio tra misticismo e suggestione


Scritto da diema
pubblicato il 28/11/2016 aggiornato il 03/08/2017
Autore: Pinuccio Sciola
Categoria: statue e sculture
Letture: 962 ( Aggiornato il: 29/03/2024 10:05 )
statue e sculture
Credits:

San Sperate: il "paese-museo", come è stato definito fin dal lontano 1968 con il primo articolo sull'Unione Sarda, simbolo d'arte a cielo aperto; un paese che ama le proprie tradizioni e la propria storia e che può vantare e decantare varie opere sparse in quasi ogni via. Dalle sculture ai vari murales. Un paese che, una volta visitato e conosciuto, ti lascia un segno indelebile e che ti porta ad esaltare anche la cordialità e gentilezza di una popolazione che spesso, con un semplice gesto, riesce a farti sentire "a casa".

Il Giardino Sonoro, nelle sue varie sfaccettature, rappresenta una sintesi dell'aria che si respira in tutto il paese. L'ospitalità e la gentilezza con cui si viene accolti è una delle caratteristiche tipiche di questo piccolo centro abitato, a pochi chilometri da Cagliari; un oasi verde che ha una capacità di attrazione simile ad una calamita e un potere di trasportarti indietro nel tempo e rivivere, attraverso le varie opere e le storie, un grande artista: Pinuccio Sciola.

All'inizio, non essendo mai entrato in questo “tempio”, credevo di ritrovarmi davanti - più o meno - una 50ina di sculture e una struttura simile ad un museo, nella concezione di architettura classica. E invece, appena si varca la soglia, fatta da un mosaico di pietre bianche con la scritta Sciola, ti ritrovi immerso nella natura e scopri di essere circondato da oltre 800 sculture realizzate con pietre di basalto e di calcare.

Il primo pensiero che ti assale, e che ti lascia a bocca aperta, è la voglia di contarle una ad una per poter dire, al termine del tour, “le ho viste tutte!”.

Mettetevi l’anima in pace! Non credo sia possibile e, qualora dovesse fare la pazzia di contarle tutte, vi accorgerete ben presto che, a causa della concentrazione nel tenere il conto, qualcosa vi è – sicuramente - sfuggita. Che sia essa una scultura o anche semplicemente un dettaglio; oppure, come presto intuirete, anche l’atmosfera che varia al cambiar dell’orario e delle stagioni.

Infatti, una delle magie di questo luogo incantato è insito proprio in questo aspetto "mutevole". Ogni volta che ci andrete, vivrete il luogo - e il relativo viaggio fra i sentieri - con una sensazione sempre nuova e diversa.

Noi siamo entrati verso le 16.30 e vi posso assicurare che, mentre stavamo per andar via, al tramonto, l’atmosfera che si respirava era mutata. Il chiarore del tramonto e i suoi vari riflessi tra una scultura e l’altra, stava “trasformando” quell'oasi incantata.

Inoltre, in base alla posizione in cui vi ritroverete o al percorso che intraprenderete nel tour, scoprirete un gioco di luce molto suggestivo. La magia dei colori naturali del sole, quelle nuvole che sembrano pennellate rossastre nel cielo a contorno di quella magnifica sfera gialla e quei raggi di luce che colpiscono le pietre incanalandosi tra un’incisione e l’altra, ti sprigionano – interiormente – una sensazione di pace e una carica energetica che solo un luogo mistico può generare.

E' uno spettacolo davvero unico ed impagabile, nella sua semplicità!

<<  Pinuccio voleva che tutto fosse così come lo vedete – sottolinea Maria durante il tour- perchè ogni sua scultura nasce dalla natura, e nella natura deve "vivere". >>

Questa è una delle filosofie con cui è stato realizzato questo luogo e con cui viene curato giorno dopo giorno.

Persino quando siamo passati vicino ad un albero di agrumi e abbiamo esclamato con stupore: “wow, che belle arance!”,  Maria si è voltata sorridendo e ci ha confidato a voce bassa: “Anche questo era un volere di babbo!”.

I frutti, infatti, non vengono mai colti perché, in questa oasi, tutto deve essere lasciato al corso naturale degli eventi. Una regola che vale sia per le sculture che per i frutti degli alberi.

E una volta che comprenderete questo concetto basilare, comincerete ad osservare ogni singolo dettaglio del giardino con occhi diversi e vi convincerete sempre di più che, in realtà, nulla è lasciato al caso.

L’occhio inizierà a cadervi su ogni scultura ed inizierete a notare, ad esempio, che in alcune si è creato uno strato di muschio; in altre, se ha piovuto, ritroverete pozze d’acqua al suo interno. E così via..

Durante l’intero tour tante immagini vi passeranno per la mente, vi farete mille domande e altrettante curiosità vi martelleranno la testa. Una delle quali si racchiude in una semplice domanda: "Quando è stata la prima volta che Pinuccio ha scoperto il suono delle pietre?" oppure “Come ha fatto Pinuccio a scoprire il suono delle pietre?”.

Perchè ai nostri occhi quelle, fino a pochi minuti fa, erano semplici pietre; un ammasso di materia solida che mai e poi mai avremmo potuto immaginare che si sarebbero trasformate in veri e propri strumenti musicali.

Non so voi ma, personalmente, non ho mai conosciuto un artista che facesse "suonare le pietre" e la domanda, ovviamente, nasce spontanea.

Non ho avuto neanche il tempo di farle la domanda che la stessa Maria ha anticipato la mia curiosità spiegandoci che non esiste un "momento" preciso o una data da segnare. Tutto è nato con naturalezza, seguendo il corso degli eventi di un amore e di una passione che ha caratterizzato la vita di Pinuccio. Un uomo che è riuscito a plasmare persino la pietra, fino a farla vibrare e suonare.

E se ci pensate bene è come l’istinto materno che si prende cura del proprio figlio e lo fa “crescere” fra le sue mani, tirando fuori – dal profondo – la propria vocazione per dargli l’opportunità di “esprimersi” al meglio. Così per Pinuccio, quelle pietre che per tutti sono sempre stati oggetti inermi, nelle sue mani hanno trovato la loro vocazione riuscendo ad esprimere al meglio la propria dote nascosta: il suono.

Non conoscevo di persona Maria ed avere avuto l’occasione di incontrarla e di ascoltare le sue parole ha arricchito il viaggio che la mia mente, attraverso occhi e udito, ha intrapreso percorrendo i sentieri all'interno di quell'oasi.

Ebbene si, perchè quando entri in quel giardino inizi un vero e proprio viaggio. Un viaggio tra misticismo e suggestione. Vieni immediatamente catapultato in quell'ambiente mistico e, attraverso i racconti della guida, riesci a vivere Pinuccio e la sua arte in ogni suo aspetto.

Potrà sembrarvi strano, sarà stata per pura suggestione, sarà stato per le varie storie raccontatemi o per le varie foto e video visti in rete, ma in certi momenti riesci persino a vedere Pinuccio mentre abbraccia le sue pietre e le fa suonare con una semplice carezza.

C’è stato un momento in cui Maria, nell'intento di mostrarci per la prima volta quella melodia, ha abbracciato una scultura sonora con il braccio sinistro, ha appoggiato l'orecchio sulla pietra e con la mano destra ha iniziato a sfiorarla con delicatezza in una posizione che mi ha ricordato Pinuccio, vista in una sua classica foto. Stessa passione, stesso amore.

Avevo già ascoltato quella melodia in vari video, anche su youtube, ma  - credetemi – sentirla dal vivo è tutta un’altra cosa. E’ una sensazione che mai nessuno potrà descrivervi a parole.

L'unico modo che avete per vivere al massimo questa emozione è varcare la soglia del Giardino e lasciarvi trasportare in quell'atmosfera incantata che si respira tra i sentieri, con il profumo degli agrumi e le sculture che dominano, maestose, l’intera area.

Vi sentirete attratti dalle sculture, vi verrà voglia di ascoltarne il suono prima da mani esperte e poi - d’istinto - vi verrà voglia di prendere una pietra ed accarezzare voi stessi le singole sculture per farvi coccolare dalle varie melodie, in alcuni casi simili ad uno stile orientale. Vi verrà voglia di appoggiare l’orecchio sulla pietra e lasciarvi oltrepassare dalle vibrazioni del suono; vi verrà voglia di ascoltare ogni singola storia ed aneddoto legato al Giardino e all'artista.

Se poi il racconto viene dalla stessa Maria, beh!, l’emozione non ha eguali.

Vedere i suoi occhi che si illuminano quando parla di Pinuccio, in alcuni casi diventano lucidi, in altri si gonfiano di malinconia, ti fa venire la pelle d’oca.

E' vero, Pinuccio era un artista, un grande artista, ma per lei, quell'uomo geniale dalle mani giganti e pesanti, era anche il suo amato papà a cui era molto affezionata. E per quanto possa cercare di scindere le due cose, spesso i suoi occhi e la sua voce ne tradiscono i tentativi.

E’ anche per questo che ringrazio di cuore Maria, per avermi dato la possibilità di varcare quella soglia sotto la sua guida, perché l’emozione che ho provato ha reso davvero unica questa esperienza. Un viaggio che difficilmente dimenticherò.

Non avendo avuto l'opportunità di conoscere di persona Pinuccio Sciola, conoscerlo attraverso le sue parole e i suoi occhi, è stato davvero emozionante.

La morte di Pinuccio Sciola, il pathos della maggior parte degli abitanti in quelle giornate tristi di metà maggio (2016) e, in particolar modo, i racconti appassionati di chi lo conosceva, hanno fatto scattare in me quella molla che mi ha spinto a scoprire e conoscere l’anima di questo paese. Una molla che mi ha spinto, con un'incontenibile ed indomabile curiosità, a cercare di rivivere il passato attraverso le varie opere tra sculture, murales etc..;  nutrirmi di ogni singolo racconto, di ogni singola storia, curiosità e dei vari aneddoti.

Qualcuno potrà pensare, e non gli do torto: "Beh, non ci potevi pensare prima a "vivere" il paese?!".

Qualsiasi risposta sarebbe stupida e rappresenterebbe un tentativo di mera giustificazione. Purtroppo certe cose non posso essere cambiate, e non è possibile tornare indietro nel tempo per cambiare le proprie scelte.

Ho sbagliato e me ne sono reso conto anche perchè, questo paese, San Sperate, non è solo ricco di arte. Ciò che lo rende unico e speciale è la storia che si cela dietro ogni angolo, in ogni singola via, in ogni opera, in ogni scultura, in ogni artista e, soprattutto, negli occhi e nei racconti della gente che lo vive - quotidianamente - con passione.


Se non credete alle mie parole, se dubitate o se pensate che siano pure esagerazioni e/o esaltazioni, avete una semplice scelta da fare: "varcare" anche voi la soglia del Giardino Sonoro. E, al termine del tour, avventuratevi tra le vie del paese.

Alla fine di tutto trarrete le vostre conclusioni attraverso i vostri occhi, il vostro udito e.. il vostro cuore. 


Buon tour!!


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Riferimenti /Ringraziamenti

GIARDINO SONORO

Se desiderate conoscere gli orari e le giornate di visita, visitate il sito PS Museum.

Se, invece, desiderate essere sempre aggiornati sulle varie attività ed iniziative visitate la pagina facebook  Giardino sonoro - Pinuccio Sciola

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