La Madonna Nera - Tonara - Sardegna


Scritto da gea-staff
pubblicato il 25/04/2018
Autore: Morden Gore
Categoria: murales
Letture: 1559 ( Aggiornato il: 27/07/2024 16:05 )
murales
Credits: coffeeandsljivovica

L'opera muraria, intitolata La Madonna Nera, è stata realizzata da Morden Gore in occasione del Festival di Arte pubblica - A Tonara in Contemporanea 2, svoltosi dal 27 Giugno al 2 Luglio 2017 a Tonara. Un evento organizzato da Libertà - Progetto Artistico in collaborazione con il Comune di Tonara e la Proloco Tonara.

Il tema del festival era legato alle tradizioni locali e all'integrazione.

In questa circostanza lo street artist maceratese ha optato per un tema di forte attualità che vede il nostro paese in prima linea: l'immigrazione. Un ottimo spunto, partendo da un murales, per sensibilizzare l'opinione pubblica ad una profonda riflessione e una discussione "matura" sul tema dell'integrazione all'interno delle nostre comunità.

<< Lei è Liyliy, - ci svela Morden Gore - una ragazza nigeriana partita dal suo paese nel 2015 e arrivata in Italia dopo un difficile viaggio passando per la Libia. >>

L'artista ha dipinto questa nuova opera ispirandosi, da un lato, alla Madonna Nera di Czestochowa (Polonia) e, dall'altro, prendendo spunto dal volto di una comunissima migrante sbarcata in Italia dopo un lungo e tortuoso viaggio della speranza. Uno di quei viaggi che spesso si rivelano un vero e proprio calvario fatto di sofferenze - in taluni casi, torture - e tanti sacrifici.

Il quadro de La Madonna Nera, tutt'oggi custodito nel Santuario di Czestochowa, uno dei più importanti centri di culto cattolico, è un dipinto realizzato dall'evangelista Luca nella metà del primo secolo. Si narra che Luca, essendo contemporaneo della Madonna, abbia dipinto il "vero" volto della Vergine Maria su assi di legno provenienti dal tavolo della casa della Santa Famiglia a Nazaret.

Lo spunto, le similitudini ed i riferimenti a questo storico e leggendario quadro sono parecchi.
La migrante ha in braccio il proprio figlio, così come la Madonna Nera regge sul braccio sinistro il Bambino Gesù.
Luca dipinse la Madonna con uno sguardo serio e triste, allo stesso modo Morden Gore ha marcato lo sguardo di Liyliy dandole profondità con un velo di malinconia e sofferenza ma, allo stesso tempo, una tonalità di fierezza. Un riferimento alle (dis)avventure del viaggio che l'ha portata lontana dalla propria terra all'inseguimento di un sogno di libertà, per sè e la propria famiglia.

Un altro elemento che colpisce immediatamente l'occhio del visitatore è rappresentato dalle cicatrici che Liyliy riporta sul volto, una conseguenza delle scarificazioni ornamentali praticate presso le tribù del Niger. Infatti la "modificazione" del corpo con ferite, mutilazioni e pigmentazioni è una pratica antica quanto l'essere umano e si ottengono attraverso incisioni della pelle con oggetti acuminati o affilati, sollevando la cute e inserendo oggetti, colori o altre sostanze lasciando che la ferita guarisca.
Anche nel quadro de La Madonna Nera ritroviamo, nella guancia destra della Vergine, due sfregi paralleli e un terzo che li attraversa, oltre a sei scalfitture nel collo due delle quali visibili e quattro appena percettibili.
La leggenda narra che nel 1430, durante le guerre degli Ussiti, alcuni seguaci dell’eretico Hus assediarono il convento e lo attaccarono. Durante la razzia strapparono il quadro dall'altare e lo tagliarono con la sciabola in più parti, oltrepassandolo con un colpo di spada. Quando il quadro venne recuperato, per "ripristinare" il suo stato (gravemente danneggiato, ndr), venne trasferito immediatamente a Cracovia dove fu sottoposto ad un restauro urgente. Solo che, a causa delle tecniche poco evolute dell'epoca, non fu possibile recuperarlo in modo definitivo e risolutivo. Ecco perchè, ancora oggi, tali sfregi sono ancora visibili.

<< Nonostante non sia fortemente religioso, - racconta l'artista - sono portato a pensare che la storia spesso si ripete e, come 2000 anni fa, rischiamo di essere ciechi di fronte alla sofferenza. E, purtroppo, neanche la situazione generale è delle migliori e non facilita l'integrazione: politica europea immobile e incapace, quella italiana fomentatrice d'odio e corrotta e un mercato che continua ad essere libero di saccheggiare e sfruttare le risorse dei paesi più deboli. >>

L'auspicio. << Tonara è un paese molto piccolo >>,  precisa l'artista, << ma ospita un discreto numero di migranti. L'auspicio è quello che i ragazzi e ragazze trovino un ruolo all'interno della società e non vengano lasciati all'ozio deleterio e all'impossibilità burocratica di lavorare. >>

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Riferimenti /Ringraziamenti

Morden Gore - Facebook
Morden Gore - Website
ProLoco Tonara
Libertà - Progetto Artistico

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Diego Magrì (gea-staff)
 
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