Iside - Divinità egizia


Scritto da gea-staff
pubblicato il 19/10/2017 aggiornato il 20/10/2017
Categoria: miti e leggende
Letture: 282 ( Aggiornato il: 27/07/2024 16:05 )
miti e leggende
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Iside, sorella e sposa di Osiride, era la dea egizia più popolare di tutto il Mediterraneo, una delle più importanti del pantheon egizio, la cui figura religiosa era associata alla costellazione della Vergine
Come Osiride, era amata e apprezzata da tutti, soprattutto per la sua Conoscenza messa a disposizione del popolo, garantendo abbondanza e prosperità.

Il suo nome in geroglifico è rappresentato da un "trono", il che fa supporre che sia stata anche simbolo di regalità.


Iside e Osiride erano prima fratello e sorella, figli del Cielo (Nut) e della Terra (Geb), e successivamente sposi, simbolo del Grande Amore e Devozione.
Proprio per questa ragione, Iside rappresenta - simbolicamente - la sposa fedele, l'anima gemella per eccellenza; madre premurosa, dea della maternità e fertilità, dea protettrice della famiglia, Madre Natura, colei che possiede Conoscenza e Sapienza. E, fra le varie doti, è considerata anche la dea della magia e dell'oltretomba con un potere capace di affrontare persino la morte, riportando in vita chi ha fede il Lei.

Il mito mette in luce le varie sfaccettature del suo grande potere e della sua grande forza d'animo. Una forza che le consente di superare la sofferenza ed affrontare, con determinazione, le varie difficoltà della vita.

La leggenda narra che il perfido Seth, a causa della sua forte gelosia ed invidia, decise di uccidere il fratello Osiride bramando alle sue spalle. Osiride era amato ed ammirato da tutto il popolo, che gli manifestava una plateale gratitudine e riconoscenza. Persino Nefti, sorella e moglie di Seth, se ne innamorò perdutamente.
Seth architettò il suo piano per parecchio tempo, attendendo il momento propizio per portare a termine la sua missione. Con l'inganno. Fece realizzare un fantastico sarcofago istoriato con le misure precise di Osiride e, durante un momento di euforia in un banchetto dove Iside non partecipava, promise di regalarlo a colui che fosse riuscito ad entrarci senza sforzi. Ovviamente nessun invitato riuscì nell'impresa e, quando Osiride fece la prova e vi riuscì, i seguaci di Seth - repentinamente - chiusero il sarcofago, lo saldarono e lo buttarono nel Nilo in piena. Di lì a poco Osiride, bloccato in quella "bara", morì annegato.

A quel punto Iside, presa dalla disperazione, iniziò a vagare per tutto l'Egitto alla ricerca della salma del marito. Per protesta e rabbia nei confronti degli dei, si spogliò delle vesti di dea abbandonando il suo popolo al proprio destino, di carestia. Infatti Iside rappresentava anche la Natura, Madre Natura. Grazie alla sua Conoscenza e Sapienza, istruiva le donne con le tecniche agricole per ottenere abbondanza nei vari raccolti.

Dopo un lungo peregrinare, in un viaggio che la portò fino alla Fenicia, riuscì a ritrovare il sarcofago con il marito. Per timore di ritorsioni da parte di Seth, riportò la salma a casa e lo seppellì - segretamente - nei pressi del Nilo vicino ad una palude. 
Si narra che, proprio in quel punto, nacque una maestosa e splendida quercia.
Nonostante le precauzioni adottate da Iside, Seth scoprì la sepoltura e, infuriato e carico di ira, estrasse la spada ed oltraggiò il corpo del fratello. Lo smembrò in 14 pezzi e li disperse in giro per il mondo (in alcune versioni si narra che i pezzi vennero dispersi solo lungo il Nilo).

Assalita da una nuova e forte disperazione, Iside non si diede per vinta e, dopo un'intera giornata di pianto ininterrotto, si trasformò in uccello ed andò alla ricerca dei pezzi del suo amato, e martoriato, marito.
Un altro dolore, un'altra ardua impresa che non fermò la dea. Infatti, senza scoraggiarsi, Iside riuscì a recuperare tutti i frammenti. Successivamente, con l'aiuto della sorella Nefti, riuscì ad ricomporre - quasi - tutto il corpo e, attraverso la tecnica dell'imbalsamazione - inventata e tramandata agli egizi - restituì la vita al caro Osiride

Nel rispetto delle leggi divine, purtroppo, la dea riuscì a mantenere Osiride nel mondo dei vivi solo temporaneamente, cioè il tempo necessario per il concepimento del loro figlio: Horus, il dio della guerra e della protezione con la testa di falco.
Dopo il concepimento, Osiride fu costretto a scendere negli Inferi dove trascorse il resto della propria vita regnando nell'Oltretomba (Re degli Inferi e dell'Oltretomba).

Onde evitare altre rappresaglie da parte di Seth, Horus venne allevato di nascosto nelle paludi del Chenmis nei pressi del Delta. Quando crebbe portò a compimento il suo destino: uccidere lo zio Seth per vendicare il padre.




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