 nel gennaio 2018 ad Uta, presso la Scuola primaria di via Regina Margherita.L'intervento rientra nel progetto artistico Festi "Condividi con Pintarest")
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L'opera murale La primavera di Monte Arcosu è stata dipinta dal team Colore Antigu (Nicolas Grussu e Andrea Sabiucciu) nel gennaio 2018 ad Uta, presso la Scuola primaria di via Regina Margherita.
L'intervento rientra nel progetto artistico Festival del Paesaggio, promosso dall'amministrazione comunale ed avviato nel 2014 con il fine di sensibilizzare soprattutto le nuove generazioni sull'importanza e al rispetto del territorio, della natura e delle risorse (ricchezze) locali.
Il nuovo murale, intitolato La primavera di Monte Arcosu, è stato commissionato dal comune di Uta per il Festival del Paesaggio ed è stato realizzato, in due giorni, dal team Colore Antigu (Nicolas Grussu e Andrea Sabiucciu) in una delle pareti del complesso scolastico di via Regina Margherita.
<< L'opera raffigura - ci racconta Nicolas - un cervo sardo con una corona di mirto e alcuni fiori che sbocciano sulle corna, simbolo dell'arrivo della primavera >>. E aggiunge: << Abbiamo scelto di dipingere nella parete della scuola proprio per sensibilizzare i bambini al rispetto della natura. >>
L'intervento artistico raffigura un omaggio alla natura e, in particolar modo, alla primavera. Da qui la scelta del cervo, simbolo del rinnovamento continuo, del ciclo di vita. Infatti le sue corna cadono e si rinnovano ogni anno, proprio in primavera, con una ramificazione in più. Un simbolismo rafforzato dall'aggiunta dei fiori che sbocciano sulle corna.
Non a caso c'è anche un riferimento al Monte Arcosu.
L'area verde di Monte Arcosu comprende parte del territorio del Comune di Uta e, dagli anni 80, grazie all'intervento del WWF Italia, è stata creata una delle oasi verdi protette più estese di Italia (3600 ettari): la nota Riserva (o Oasi) di Monte Arcosu.
Lo stesso cervo sardo, a fine anni 60, rischiò l'estinzione ma grazie all'intervento del WWF e, negli anni a seguire, di altri enti, associazioni e volontari vari, si è riusciti a ripopolare la specie, partendo proprio dall'oasi naturalistica di Monte Arcosu.
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Riferimenti /Ringraziamenti
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