 nel lungomare di Batumi sulla costa del Mar Nero in Georgia.Le due statue raffigurano l'amore imposs "Condividi con Pintarest")
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La gigantesca scultura mobile metallica Man and Woman è stata realizzata dall'artista georgiana Tamara Kvesitadze ed installata nel 2010 (progettata nel 2007, ndr) nel lungomare di Batumi sulla costa del Mar Nero in Georgia.
Le due statue raffigurano l'amore impossibile fra un giovane azerbaigiano musulmano, Ali, e una principessa georgiana cristiana, Nino.
Le maestose statue mobili sono state progettate nel 2007 dall'artista georgiana Tamara Kvesitadze e posizionate nel lungomare di Barumi (Georgia) nel 2010, dopo 10 mesi di lavorazione.
Le due statue mobili, dal peso di 7 tonnellate ed un'altezza di 8 metri, sono state realizzate con dei dischi di acciaio "pilotate" da un computer che, allo scoccare delle 19 di ogni giorno, si attivano con una scenografia colorata (vedi foto) che ne amplifica l'effetto.
Questo capolavoro artistico, intitolato Man and Woman, prende spunto dal noto romanzo Ali and Nino: A Love Story di Said Kurban del 1937. Anche per questo motivo, spesso, l'opera viene chiamata Alì e Nino e narra la storia di un amore fra due giovani ostacolato da una serie di eventi storici e, in particolar modo, dal contrasto delle rispettive religioni.
Da un lato abbiamo Alì, un giovane azerbaigiano musulmano, e, dall'altra parte, una principessa georgiana cristiana, Nino.
Alle 19 di ogni giorno, le statue si attivano muovendosi l'uno verso l'altro, incontrandosi e baciandosi per pochi secondi per poi attraversare uno il corpo dell’altra e, infine, riallontanarsi. Lo spettacolo dura circa 10 minuti.
Questo effetto spettacolare, accompagnato anche da uno straordinario gioco di luci, punta i riflettori sulla profonda difficoltà che vivono i georgiani a causa dei contrasti derivanti dalla "convivenza" fra le religioni. Ma, allo stesso tempo, lancia un messaggio sulla speranza di poter costruire un futuro migliore rendendo "possibile ed eterno" quel bacio fra i due giovani.
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Riferimenti /Ringraziamenti
Tamara Kvesitadze
Ringraziamo per il contributo anche:
Franco Galvano
