Le Sette opere di misericordia - Policlinico Gemelli - Roma


Scritto da gea-staff
pubblicato il 18/12/2017 aggiornato il 19/12/2017
Autore: Andrea Ravo Mattoni
Categoria: murales
Letture: 892 ( Aggiornato il: 27/07/2024 02:05 )
murales
Credits: Andrea Ravo Mattoni

L'opera murale, intitolata Sette opere di misericordia, è stata dipinta dall'artista Andrea Ravo Mattoni in una delle pareti del Policlinico Agostino Gemelli a Roma (Lazio).

L'intervento artistico, inaugurato il 13 dicembre 2017, rientra nel progetto-utopico Recupero del classicismo nel contemporaneo ideato dal Ravo con l'intento di recuperare e riproporre a cielo aperto quell'arte classica custodita nei musei di tutto il mondo.

Il progetto di recupero e riproposizione a cielo aperto dell'arte classica ideato e promosso dall'artista Andrea Ravo Mattoni si arricchisce con una nuova tappa, Roma (è il suo primo murale nel Lazio, ndr), e una nuova spettacolare opera: le Sette opere di misericordia del pittore italiano Michelangelo Merisi da Caravaggio, realizzato tra la fine del 1606 e l'inizio 1607 e conservato presso il museo Pio Monte della Misericordia a Napoli.
Per l'occasione e non a caso, visto il significato profondo del dipinto, la tela scelta dall'artista è una delle pareti del Policlinico Gemelli (entrata da via Trionfale).

Nel vangelo secondo Matteo (Mt 25, 31-46) vengono elencate le sette richieste che fece Gesù per ottenere il perdono dei peccati e il conseguente accesso al Regno dei Cieli. Le richieste altro non erano che sette opere misericordiose:

  1. dar da mangiare agli affamati;
  2. dar da bere agli assetati;
  3. vestire gli ignudi;
  4. dare rifugio ai pellegrini;
  5. visitare i malati;
  6. visitare i carcerati;
  7. seppellire i defunti.
Un chiaro invito a compiere delle pure opere di carità.

Nel dipinto del Caravaggio, riproposto in versione murale dal Ravo, ritroviamo raffigurate tutte e sette le opere di misericordia in un'unica scena che, all'apparenza, può sembrare confusa.

Misericordia 1

Nella parte alta del dipinto ritroviamo la Madonna con in braccio il bambin Gesù protetta da due angeli. E' la raffigurazione del "divino" in versione caravaggesca, separata ma strettamente collegata con la parte bassa , quella "terrestre", in cui spiccano le 7 opere di misericordia.

Andiamo con ordine.

Seppellire i mortiVisitare i carcerati, Dar da mangiare agli affamati

Misericordia 2
Seppellire i morti:
In altro è stato dipinto un uomo con una fiaccola (fonte di luce primaria di tutta l'opera, ndr) che illumina la strada ad un altro uomo mentre solleva un cadavere (si notano i piedi del defunto avvolti da un lenzuolo, ndr).

Visitare i carcerati Dar da mangiare agli affamati:
In basso, invece, abbiamo un uomo che si nutre dal seno di una fanciulla. 
Il riferimento storico (Patti e detti memorabili, Valerio Massimo, I sec. d.C.) è a Cimone, un uomo condannato a morire di fame in prigione ma che si salvò nutrendosi dal seno della figlia Pero. Un gesto di sublime magnanimità che gli garantì la scarcerazione. 
Da notare il dettaglio del latte sulla barba. 

Dar da bere agli assetatiOspitare i pellegrini

Misericordia 3

Dar da bere agli assetati:
In altro, nella penombra, è stato dipinto un uomo che beve dell'acqua e, molto probabilmente, il riferimento è a Sansone sopravvissuto nel deserto grazie all'intervento divino che fece sgorgare acqua dal nulla. 

Ospitare i pellegrini:
Poco più in basso abbiamo due uomini di cui uno con il cappello (il pellegrino) intento a seguire le indicazioni dell'altro uomo. Molto probabilmente lo accoglie e gli indica (vedi l'indice, ndr) l'ingresso della propria dimora. 

Vestire gli ignudi, Curare gli infermi

Misericordia 4

In quest'ultima parte del dipinto, invece, sono state raffigurate le opere: Vestire gli ignudi e Curare gli infermi. E' possibile notare un uomo benestante che si toglie il mantello e lo dona all'uomo "nudo" in basso [Vestire gli ignudi] che, allo stesso tempo, raffigura un infermo [Curare gli infermi].


Il dipinto murale del Ravo è stato inaugurato il 13 dicembre 2017.




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Riferimenti /Ringraziamenti



Scopri il riferimento al vangelo secondo Matteo:  Mt 25, 31-46


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